I disturbi del movimento legati al sonno sono caratterizzati da movimenti relativamente semplici, di solito stereotipati, che disturbano il sonno o l’addormentamento. Va specificato che si parla di “disturbo del movimento” solo nel momento in cui quest’ultimo provochi effettivamente una sintomatologia diurna di eccessiva sonnolenza o affaticabilità, in caso contrario non sussistono indicazioni per l’inizio di un percorso terapeutico (International Classification of Sleep Disorders. 3nd Ed. Darien, IL : American Academy of Sleep Medicine; 2014).
SINDROME DELLA GAMBE SENZA RIPOSO (RLS)
Il 60-90% dei soggetti che ne sono affetti lamenta scarsa qualità di sonno, caratterizzato da risvegli frequenti e difficoltà nell’addormentamento. Si tratta di una problematica sensori-motoria caratterizzata da una sensazione di fastidio primariamente agli arti inferiori (in casi sporadici vi è il coinvolgimento anche dei superiori) descritta come un urgente bisogno di muovere le gambe per alleviare sensazioni poco piacevoli, a volte non descrivibili chiaramente, ma molto simili a formicolii o ad un senso di irrequietezza a livello profondo. Tale sintomatologia tende ad acutizzarsi verso le ore serali e in situazioni di rilassamento: molti iniziano a percepirla ancora prima di coricarsi a letto. La familiarità, il sesso femminile e alcune variazioni genetiche paiono essere fattori predisponenti; esiste, inoltre, una forma ad insorgenza secondaria a carenza di ferro, stato di gravidanza, insufficienza renale, immobilità prolungata e farmaci, che può quindi regredire a seguito dell’eliminazione delle cause. La prevalenza si aggira attorno al 5-10% nei paesi più occidentalizzati; l’insorgenza può avvenire a qualunque età, maggiormente nelle fasce più avanzate, in cui la sintomatologia tende e presentarsi in maniera più severa.
DISTURBO DA MOVIMENTI PERIODICO DELLE GAMBE (PLMD)
È un disturbo caratterizzato dal susseguirsi di sequenze di movimenti ritmici e altamente stereotipati durante il sonno; rappresenta una delle principali cause di eccessiva sonnolenza diurna. Coinvolge principalmente le estremità degli arti inferiori, e il movimento in sé consiste nell’estensione dell’alluce e flessione di caviglia, ginocchia e, saltuariamente, delle anche. Il soggetto rimane perlopiù ignaro del disturbo e della conseguente frammentazione del sonno, essendo tali movimenti di bassa ampiezza e difficilmente percepibili anche dal compagno di letto: per questo motivo la diagnosi viene confermata a livello strumentale tramite l’esecuzione del Monitoraggio Cardiorespiratorio Notturno Completo, con attenzione mirata all’analisi dei muscoli tibiali anteriori. Le condizioni predisponenti il PLMD sono pressoché sovrapponibili a quelle della RLS, tanto da presentarsi spesse volte in maniera concomitante. Anche l’assunzione di farmaci antidepressivi, litio, dopamino-agonisti e l’età avanzata tendono a favorirne lo sviluppo. Non è da sottovalutare la presenza di PLMD anche in età pediatrica.
CRAMPI ALLE GAMBE NEL SONNO
I crampi alle gambe in sonno sono sensazioni dolorose causate da contrazioni involontarie improvvise e intense di muscoli o gruppi muscolari, durante le quali si verificano spasmi e durezza muscolare per diversi secondi. Queste sensazioni dolorose sono solitamente a carico del polpaccio o del muscolo piccolo del piede. I crampi alle gambe legati al sonno, che si verificano durante il tempo trascorso a letto, possono insorgere sia durante la veglia sia durante il sonno. Iniziano di solito all'improvviso, ma in alcuni casi possono essere preceduti da una sensazione di avvertimento meno dolorosa.
BRUXISMO
Consiste in una contrazione intensa e ripetuta della muscolatura temporo-mandibolare, risultante in un frizionamento ritmico delle due arcate dentarie l’una sull’altra in grado di produrre un rumore udibile anche dai compagni di stanza o di letto. Di bruxismo ne esistono due tipi: uno notturno e uno diurno. Soggetti affetti da bruxismo notturno lamentano generalmente dolore alle arcate mandibolari al risveglio, mal di testa, mal di denti e, talvolta, sensazione di sonno non ristoratore. Tale problematica giunge, in prima istanza, solitamente all’attenzione del medico dentista, in quanto l’usura e il danneggiamento dei denti è frequente. Presente in maggior percentuale nel bambino e giovane adulto, può essere di origine primaria (quindi senza evidenti cause scatenanti alla base) o secondaria a fattori di vario tipo: psicosociali come l’ansia e lo stress, farmacologici o medici (concomitante a patologie come la malattia di Parkinson, la sindrome di Down e il Disturbo Comportamentale in Sonno REM). L’utilizzo di dispositivi come bite notturni viene spesso suggerito ai pazienti sia a scopo terapeutico che di prevenzione odontoiatrica.
MOVIMENTI RITMICI LEGATI AL SONNO
Presente principalmente in soggetti molto giovani (spesso infanti), ma anche negli adulti, questo gruppo di disturbi comprende differenti sottotipi, tutti caratterizzati da movimenti ritmici e stereotipati di un sostanzioso contingente muscolare, che si ripetono in modo frequente e spesso fastidioso per il soggetto nel corso della notte e nelle fasi di assopimento. Il Body Rocking consiste in movimenti ritmici di tutto il corpo, solitamente con l’individuo posizionato a gattoni o seduto sul letto; l’Head Banging coinvolge solo tronco e testa, che viene ripetutamente sollevata e battuta contro il cuscino o, in alcuni casi, contro la parete limitrofa al letto; nell’Head Rolling la testa viene mossa lateralmente, generalmente in posizione supina; altri sottotipi come il Leg/Body Rolling e il Leg Banging, possono essere presenti assieme o sovrapposti alle forme precendenti. La durata degli eventi in genere è inferiore ai 15 minuti e vengono facilmente interrotti col risveglio, per esempio chiamando il soggetto. Non rappresentano un disturbo da sottoporre a cure mediche, a meno che non vadano ad interferire significativamente col sonno o con la vita sociale del soggetto, o non lo espongano ad eventuali infortuni.
MIOCLONO BENIGNO DELL'INFANZIA
Essendo molte volte confuso con crisi epilettiche notturne, vale la pena descrivere brevemente questo disturbo di infanti e neonati, presente esclusivamente in sonno e consistente in scatti muscolari (generalizzati o più regionalizzati) bilaterali e piuttosto intensi. Può presentarsi solo per pochi giorni o per mesi con un picco di insorgenza tra i 15 e i 35 giorni di età, per poi regredire spontaneamente, essendo di natura del tutto benigna.
MIOCLONO PROPIOSPINALE ALL'ADDORMENTAMENTO
Queste scosse o forti contrazioni muscolari, che possono essere di tipo flessorio o estensorio a seconda del distretto muscolare coinvolto, si manifestano essenzialmente nel passaggio dalla veglia al sonno e, più raramente, nella veglia infrasonno e al risveglio mattutino. Hanno origine dal tronco per poi propagarsi rapidamente alle estremità degli arti, a volte accompagnati anche dal vocalizzo. Sono più frequenti nel sesso maschile e compaiono principalmente nell’adulto.
TREMOR IPNAGOGICO E ATTIVAZIONE ALTERNATA DEI MUSCOLI DELLE GAMBE (ALMA)
Sono delle condizioni assolutamente parafisiologiche, a volte non percepite dal paziente, ma che possono essere riscontrate durante uno studio Polisonnografico. Si manifestano nelle fasi più leggere di sonno, all’addormentamento o al risveglio, e consistono in attivazioni muscolari, di breve durata e a presentazione cosiddetta a “cluster”, ossia a piccoli treni o gruppi. Nel primo caso i soggetti muovono ritmicamente l’alluce o il piede, nel secondo caso si ha la contrazione ritmica alternata del muscolo Tibiale Anteriore degli arti inferiori.
Un’ultima parola va spesa infine per la sensazione riportata dal 60% della popolazione riguardo la famosa “caduta dal letto” all’addormentamento. Essa è stata classificata col nome inglese di Sleep Starts (o Scossa Ipnica), anch’essa di natura non patologica e di origine non del tutto chiara. Consiste in una forte contrazione muscolare generalizzata, spontanea e solitamente associata a una sensazione onirica, precedente un breve e improvviso risveglio. Le sensazioni associate possono essere anche di tipo uditivo o visivo (come flash e allucinazioni). L’eccessivo consumo di caffeina e di attività fisica e lavorativa precedenti l’addormentamento possono esacerbarne la manifestazione.